l’Eucaristia, il cuore di Dio
Questa Domenica abbiamo festeggiato la solennità del Corpo e Sangue di nostro Signore, il Corpus Domini. Questo venerdì festeggiamo la solennità del Sacro Cuore di Gesù. Queste due solennità hanno un legame fortissimo e sostanziale. La prima delle due è stata istituita ufficialmente nel XIV secolo in seguito, ma non solo per questo, al famoso miracolo eucaristico di Bolsena (di cui si conservano le reliquie più evidenti nel duomo di Orvieto) per onorare la realtà miracolosa dell’Eucaristia: era necessario un giorno speciale per celebrare quanto reale sia la presenza di Gesù sulla terra, una presenza miracolosa, invisibile ma carnale!
La seconda è stata istituita ufficialmente nel XVII secolo in seguito, ma non solo per questo, alle rivelazioni della mistica santa Margherita Maria Alacoque per ricordare il cuore ardente d’amore di Gesù per noi: era assolutamente necessario celebrare il fatto che Dio fosse legato a noi Sue creature da un amore gratuito e non da necessità o da un nostro merito!
Il legame più affascinante fra queste due celebrazioni può essere nella realtà miracolosa dell’Eucaristia. In genere parliamo di miracoli eucaristici ogni qual volta sentiamo di eventi eccezionali in cui l’ostia consacrata durante la Messa si mostra visibilmente come un pezzo di tessuto umano o quando compaiono inspiegabilmente gocce di sangue umano nel calice o nell’ostia spezzata. Di questi eventi eccezionali e soprannaturali si hanno evidenze in tutte le epoche e in tutti i continenti e ne sono scientificamente catalogate decine e decine tra le più mirabili. Ma dovremmo ricordare che ogni Messa è un miracolo eucaristico in cui avviene, normalmente in maniera invisibile, il miracolo della trasformazione del pane nella carne vivente di Gesù (vedi Mysterium Fidei di san Paolo VI). Ciò che avviene di straordinario nei famosi miracoli eucaristici (di Bolsena, di Lanciano etc.) è quindi soltanto il fatto che questo miracolo è visibile e sensibile: mostra al fedele che fa bene a credere nel miracolo quotidiano e ordinario della presenza reale e sostanziale di Gesù nell’Eucaristia!
Questi miracoli di visibilità dell’Eucaristia sono stati studiati a fondo anche dalla scienza biologica (esperimenti fisiologici sulle particole di Lanciano, Legnica, Buenos Aires etc.) e oltre alla conferma del fatto di essere davvero parti di tessuto umano comparsi lì dove c’era semplice pane, hanno svelato un dettaglio ancor più affascinante: tutti questi elementi, per quanto separati da secoli e da continenti, avevano sempre le stesse caratteristiche fisiologiche di essere tessuto interno di un cuore umano (con lo stesso gruppo sanguigno!) nel momento di massima agonia pre-morte.
In qualche modo la stessa scienza sperimentale ci conforta nella fede che l’Eucaristia non solo è la trasformazione del pane nella carne di Gesù ma che questa carne è il cuore stesso di Dio nel momento in cui esprime il suo amore perfetto, il sacrificio della croce.
L’Eucaristia è quindi il Sacro Cuore di Gesù nell’istante supremo del Suo sacrificio; il cuore sacro di Dio e il cuore palpitante della Sua Chiesa è l’Eucaristia:
“Il Sacro Cuore è vivo, palpitante d’amore per noi nell’adorabile Sacramento.
Certo il Sacro Cuore è pure in Cielo, ma per gli Angeli ed i Santi. Nell’Eucaristia è per noi. Dunque la nostra devozione verso il Sacro Cuore dev’essere eucaristica, concentrarsi nella divina Eucaristia, come nel centro personale e vivente dell’amore e delle grazie del Sacro Cuore per noi” (San Pier Giuliano Eymard)