custodire ogni Vita
44 anni fa, nel 1978, i vescovi di tutt’Italia, proposero una giornata da dedicare alla difesa della vita, ogni anno la prima domenica di Febbraio. La giornata per la vita era infatti una risposta pastorale alla tragica legge sulla depenalizzazione dell’aborto, che fu purtroppo approvata nel Maggio di quello stesso anno; l’intenzione dei vescovi italiani era di far pregare il popolo italiano per risvegliare le coscienze di tutti sulla questione della sacralità della vita umana, sin dal suo concepimento.
Papa Francesco ha espresso da poco con fermezza la condanna alla cultura dello scarto che non risparmia neanche i più indifesi. Parlando lo scorso ottobre 2021 ai farmacisti ospedalieri ha affermato che l’aborto è «un omicidio e non è lecito diventarne complici». Per questo serve «l’obiezione di coscienza, che non è infedeltà, ma al contrario fedeltà alla vostra professione, se validamente motivata», ma è anche vero che «il nostro dovere è la vicinanza» alle donne «perché non si arrivi a pensare alla soluzione abortiva, perché in realtà non è la soluzione»: anzi, è una ferita che ha un «prezzo, tanto duro».
In occasione della giornata per la vita di questo 6 Febbraio, proponiamo una lettera a cura del comitato di aiuto alla vita, il CAV, di Foligno:
“Il tema scelto dai Vescovi per questa 44^ Giornata per la Vita è CUSTODIRE OGNI VITA.
Il primo luogo in cui viene custodito il piccolissimo essere umano che siamo stati tutti noi, il figlio appena concepito, è il grembo materno. Lì ogni creatura che si affaccia al mondo, fragile, preziosa, traboccante di vitalità, viene protetta e nutrita.
Noi del Centro Aiuto alla Vita offriamo amicizia ad ogni mamma in difficoltà affinché custodisca il dono inestimabile di quel figlio che già vive nel suo grembo, perché attraverso il nostro sorriso e la nostra solidarietà non si senta sola e possa superare la tentazione di dire no alla vita di suo figlio con l’aborto: una strada facile ma tragica, una soluzione apparente, che lascia vuoti e ferite non facilmente curabili.
Con l’aiuto di Dio vogliamo anche noi, invece, custodire quelle vite innanzitutto nel nostro cuore, nella preghiera di noi tutti, poi con la vicinanza e il sostegno concreto. Chiediamo quindi la solidarietà della società e della comunità cristiana: ecco l’iniziativa Le primule per la Vita.
Ogni persona che viene al mondo cerca spazio in un grembo, in una famiglia, spazio che a volte viene negato: la paura infatti serra il cuore, stringe lo stomaco, fa ripiegare su se stessi. Anche la pandemia ha ridotto lo spazio in tanti cuori portando, fra altri frutti amari, la denatalità a livelli preoccupanti.
Il Centro Aiuto alla Vita vuole collaborare perché anzitutto la Chiesa sia uno spazio che accoglie, che saluta l’arrivo di nuovi figli sempre come una Buona Notizia, dono di Dio per l’umanità e nostro futuro.
Ecco le esperienze di alcune sorelle (solo i nomi sono di fantasia) aiutate durante questo difficile periodo, anche grazie al vostro sostegno:
Sara, già mamma premurosa di un figlio, costretta dal marito ad abortire già due volte. Anche stavolta lui reagisce con aggressività: ci chiede aiuto, viene accolta in una casa famiglia per mamme in attesa dove riceve tutto gratuitamente, nasce una dolcissima bimba.
Marta ha anche lei una bimba piccola, affronta con coraggio questa nuova gravidanza ma non può farcela da sola. La nostra volontaria la affianca come una sorella, può contare su un piccolo aiuto mensile, abbiamo ora una nuova piccola al nido, domani un’alunna in più a scuola o al catechismo.
Silvia, studentessa incinta con la paura di dire ai genitori del bimbo in arrivo. Fa anche lei una bellissima esperienza nella casa famiglia, ora è mamma felice insieme ai nonni ed ha ripreso a studiare.
Ecco il nostro appello: metteteci in contatto con chi ha bisogno di aiuto, salveremo insieme due vite: un bimbo e una mamma che non porterà un peso a volte così gravoso per spalle già fragili. Offriteci qualcosa del vostro tempo con il volontariato; infine preghiamo per le donne a cui l’aborto, voluto o subito, ha già portato il suo carico di sofferenze: Dio può guarire con la sua misericordia qualsiasi ferita, Lui che più di ogni altro è Padre…e anche Madre.”